#: locale=it ## Tour ### Description tour.description = Tour virtuale della Basilica di San Lorenzo Maggiore di Milano, realizzato da Insolito Cinema ### Title tour.name = Basilica di San Lorenzo Maggiore ## Skin ### Button Button_894241A8_AAAC_A759_41E3_C74D35B0D79E.label = CREDITS Button_8F3CB116_AAAB_A776_41E0_2A6059F4E8E1.label = GUIDA Button_8FB8C1CF_AAAF_E6D6_41B7_3F2731EAD948.label = VIDEO Button_8FF517FC_AAAC_AABA_41D5_0388E911F475.label = MAPPA Button_BA02089E_AAA7_6576_41E4_29B861C7CDF0.label = GUIDA Button_BA432FC3_AAA5_5ACE_41BF_D5D33CD61CAC.label = CREDITS Button_BA4FF724_AAA4_AB4A_41D0_8BB7B66B58E1.label = MAPPA Button_BA6AEA48_AABB_65DA_41B9_BA3B9BF2E922.label = VIDEO ### Multiline Text HTMLText_22022B53_A54F_3879_41C3_5D816CE186DE.html =
Il sacello ha una base ottagonale ed è interamente rivestito da marmi policromi.
L’opus sectile (lastre di pietre colorate) decorava la parte inferiore delle pareti, mentre i mosaici della cupola esaltavano Cristo, vincitore sulla morte, circondato da Apostoli e Profeti.
Quanto rimaneva di queste decorazioni fu demolita nel ‘600, probabilmente sia perché in cattivo stato sia perché i temi sacri rappresentati non erano più vicini alla sensibilità religiosa della Controriforma. Restano i mosaici di due lunette.
In alto, i matronei erano affrescati con motivi geometrici e inserti di animali.
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La cappella centrale che custodisce le reliquie del martire fu voluta da Carlo Borromeo alla fine del Cinquecento.
La decorazione della volta, a stucco e affresco, fu realizzata da Gabriele Bossi e Giuseppe Galberio, mentre è di Carlo Urbino l'affresco con il Ritrovamento delle spoglie del Santo.
È un capolavoro di oreficeria barocca l'urna con le spoglie del martire, forgiata in argento e cristallo di rocca alla fine del Seicento.
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La cappella, di impianto ottagonale, è collegata alla basilica da un atrio un tempo interamente ricoperto da mosaici.
Di essi restano alcuni frammenti con figure di apostoli e patriarchi delle tribù di Israele, di notevole qualità per l'espressività delle figure e lo studio delle ombre.
Risale invece al Trecento l'affresco con la Crocefissione che sormonta l'ingresso.
Di particolare bellezza è il portale che conduce alla cappella, in marmo di Carrara, risalente al I secolo e ottimamente conservato.
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La cappella è databile fra il 390 e il 430, in un momento di poco successivo rispetto al complesso centrale, all’epoca di Galla Placidia.
La piattaforma è formata da materiale di reimpiego, proveniente in parte dalla demolizione del vicino anfiteatro.
Il progetto originale prevedeva l’edificio aderente al corpo centrale ma, in corso d’opera, venne modificato e fu inserito l’atrio.
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Posta sul lato nord della chiesa, a pianta ottagonale, la volta è interamente coperta da un affresco eseguito alla metà del Seicento dal pittore tedesco Johann Christoph Storer, con un'Apoteosi della Trinità al centro circondata da Santi, di ispirazione rubensiana.
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La pianta, la cui struttura è rimasta pressoché immutata dalla sua fondazione, è formata da un quadrato ed un cerchio sovrapposti, propriamente chiamato tetraconco, ovvero una pianta centrale di forma quadrata con quattro absidi, uno per lato.
L'aula è organizzata con una struttura concentrica alla pianta esterna a formare un deambulatorio attorno ad essa, di forma ottagonale con pilastri triangolari traforati ed esedre porticate su due ordini orizzontali sovrapposti, in corrispondenza degli absidi: l'inferiore con pilastri di ordine dorico ed il superiore di ordine ionico che funge da matroneo.
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Originariamente dedicata alla Madonna, la cappella fu data in patronato alla nobile famiglia Cittadini che ne curò dei restauri cinquecenteschi che cancellarono gran parte della decorazione originaria, riemersa in parte durante i restauri novecenteschi.
La cappella presenta una pianta triangolare con due absidi su due lati: nell'abside dell'altare è presente un bassorilievo quattrocentesco, ripartito in zone contenenti raffigurazioni di San Lorenzo, Santo Stefano e della Pietà.
Nell'abside rimanente vi erano affreschi risalenti al XIII secolo di cui rimangono oggi frammenti di immagini di Cristo Pantocreator e di Elefanti.
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Nel 1623, per volere dell'arcivescovo Federico Borromeo, si iniziò la costruzione di canoniche ai lati del cortile, su progetto dell'architetto Aurelio Trezzi e Francesco Maria Richino; la costruzione venne completata nel 1626.
Nel 1713 venne edificata, su iniziativa di Francesco Croce, la cappella del Riscatto, tra Sant'Aquilino e la Sacra Famiglia, ora convertita in sacrestia.
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Nel IV secolo San Lorenzo sorgeva all’esterno delle mura cittadine, non lontano dall’anfiteatro, dal palazzo imperiale e dal circo, lungo la via Ticinensis, che congiungeva Pavia a Milano ed era la strada di accesso più importante alla città.
Per chi arrivava a Milano la Basilica si presentava con la sua mole come “il più imponente edificio a simmetria centrale dell’Occidente cristiano”.
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TORRI CAMPANARIE


Dal sagrato appaiono sul prospetto due delle quattro torri che fanno parte dell’organismo dell’edificio: in muratura rustica l’una e l’altra.


Mozza quella di sinistra, coronata di loggia campanaria trifora; ad archi di pieno sesto su colonnine con capitelli a foglie la seconda.


Le altre due visibili da piazza della Vetra, scompartite in piani da cornici di archetti, sono massicce e tozze simili a torri di fortezza e solo attraversate da feritoie o piccole finestre ad arco.
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ORGANO A CANNE


Sull'affaccio del matroneo alla destra dell'abside, si trova l'organo a canne, costruito dall'organaro varesino Pietro Bernasconi riutilizzando parte del materiale fonico dell'organo costruito nel 1840 da Felice Bossi, che a sua volta riutilizzò parti di un organo precedente, restaurato nel 1820 da Antonio II Brunelli e probabilmente proveniente dalla chiesa di San Giovanni in Conca.


Lo strumento, a trasmissione integralmente meccanica, ha la consolle a finestra, con due tastiere di 61 tasti ciascuna (Grand'Organo, prima tastiera; Organo Secondo, seconda tastiera) con prima ottava cromatica estesa ed una pedaliera dritta di 24 note. La cassa, con prospetto a serliana, presenta una mostra composta da 29 canne di principale 8', disposte in tre cuspidi, una per ognuno dei tre campi della serliana, con bocche a mitria allineate.
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AMPLIAMENTI E RESTAURI


Nel X secolo, probabilmente in età ottoniana, furono eseguite delle ristrutturazioni, forse con la partecipazione di maestranze bizantine che conservavano la conoscenza delle tecniche classiche di costruzione e decorazione.


Poco si sa di questi restauri, ma si ipotizza che la cupola sia stata ricostruita con tubi fittili, rendendola più leggera di quella precedente, forse già danneggiata al punto da giustificare una ricostruzione.


Dopo le calamità dell'XI secolo, i restauri del XII e XIII si concentrarono sul conferire stabilità al complesso, ricostruendo i pilastri che reggevano la cupola ed effettuando altri interventi sulle strutture portanti (colonne, torri).


In questo periodo venne aggiunto un tiburio, sorretto da archi rampanti appoggiati alle torri, sopra la cupola.


Nel XV secolo, nell'aula absidata di sud-est, già rimaneggiata nell'XI secolo, venne creata la cappella Cittadini.


Nel 1623, per volere dell'arcivescovo Federico Borromeo, si iniziò la costruzione di canoniche ai lati del cortile, su progetto dell'architetto Aurelio Trezzi e Francesco Maria Richino; la costruzione venne completata nel 1626.


Nel 1713 venne edificata, su iniziativa di Francesco Croce, la cappella del Riscatto, tra Sant'Aquilino e la Sacra Famiglia (ora convertita in sacrestia).
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ARCHITETTURA INTERNA


Tra il 489 e il 511 il vescovo Lorenzo fece edificare un terzo corpo a nord, una cappella dedicata a san Sisto, destinata alla sepoltura dei metropoliti.


Forse in questo periodo, dopo che l'autorità romana era venuta meno in Italia, il mausoleo a sud della basilica venne trasformato in una cappella dedicata a san Genesio martire.


Verso il VI secolo, sulla parete orientale, opposta all'entrata, vennero aperti due portali che davano accesso a due locali.


La soluzione di costruire cappelle satellite collegate al corpo centrale sulle esedre curve consentì di usare per la prima l'utilizzo di portali in curva, soluzione rara ma riutilizzata in celebri architetture come nel cortile della casa del Mantegna, nella Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza del Borromini e in varie architetture del Vanvitelli.
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TORRI CAMPANARIE


Dal sagrato appaiono sul prospetto due delle quattro torri che fanno parte dell’organismo dell’edificio: in muratura rustica l’una e l’altra.


Mozza quella di sinistra, coronata di loggia campanaria trifora; ad archi di pieno sesto su colonnine con capitelli a foglie la seconda.


Le altre due visibili da piazza della Vetra, scompartite in piani da cornici di archetti, sono massicce e tozze simili a torri di fortezza e solo attraversate da feritoie o piccole finestre ad arco.
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LA CUPOLA


Il mattino del 5 giugno 1573 la cupola improvvisamente crollò, fortunatamente senza provocare vittime, a causa dell’erosione delle colonnette del matroneo del lato ovest dell’esedra sud, con conseguente cedimento dell’esedra meridionale e occidentale, della volta dell’atrio di Sant’Aquilino e del lato sud della facciata.


I lavori di ricostruzione, affidati all’arch. Martino Bassi, iniziarono l’anno dopo e furono completati nel 1619 dopo la sua morte. La lentezza fu dovuta, oltre che alla mancanza di fondi, alle continue polemiche che accompagnarono sia i progetti che la ricostruzione a cui contribuirono gli architetti Rinaldi, Meda e Trezzi.
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AMPLIAMENTI E RESTAURI


Nel X secolo, probabilmente in età ottoniana, furono eseguite delle ristrutturazioni, forse con la partecipazione di maestranze bizantine che conservavano la conoscenza delle tecniche classiche di costruzione e decorazione.


Poco si sa di questi restauri, ma si ipotizza che la cupola sia stata ricostruita con tubi fittili, rendendola più leggera di quella precedente, forse già danneggiata al punto da giustificare una ricostruzione.


Dopo le calamità dell'XI secolo, i restauri del XII e XIII si concentrarono sul conferire stabilità al complesso, ricostruendo i pilastri che reggevano la cupola ed effettuando altri interventi sulle strutture portanti (colonne, torri).


In questo periodo venne aggiunto un tiburio, sorretto da archi rampanti appoggiati alle torri, sopra la cupola.


Nel XV secolo, nell'aula absidata di sud-est, già rimaneggiata nell'XI secolo, venne creata la cappella Cittadini.


Nel 1623, per volere dell'arcivescovo Federico Borromeo, si iniziò la costruzione di canoniche ai lati del cortile, su progetto dell'architetto Aurelio Trezzi e Francesco Maria Richino; la costruzione venne completata nel 1626.


Nel 1713 venne edificata, su iniziativa di Francesco Croce, la cappella del Riscatto, tra Sant'Aquilino e la Sacra Famiglia (ora convertita in sacrestia).
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ARCHITETTURA INTERNA


Tra il 489 e il 511 il vescovo Lorenzo fece edificare un terzo corpo a nord, una cappella dedicata a san Sisto, destinata alla sepoltura dei metropoliti.


Forse in questo periodo, dopo che l'autorità romana era venuta meno in Italia, il mausoleo a sud della basilica venne trasformato in una cappella dedicata a san Genesio martire.


Verso il VI secolo, sulla parete orientale, opposta all'entrata, vennero aperti due portali che davano accesso a due locali.


La soluzione di costruire cappelle satellite collegate al corpo centrale sulle esedre curve consentì di usare per la prima l'utilizzo di portali in curva, soluzione rara ma riutilizzata in celebri architetture come nel cortile della casa del Mantegna, nella Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza del Borromini e in varie architetture del Vanvitelli.
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ORGANO A CANNE


Sull'affaccio del matroneo alla destra dell'abside, si trova l'organo a canne, costruito dall'organaro varesino Pietro Bernasconi riutilizzando parte del materiale fonico dell'organo costruito nel 1840 da Felice Bossi, che a sua volta riutilizzò parti di un organo precedente, restaurato nel 1820 da Antonio II Brunelli e probabilmente proveniente dalla chiesa di San Giovanni in Conca.


Lo strumento, a trasmissione integralmente meccanica, ha la consolle a finestra, con due tastiere di 61 tasti ciascuna (Grand'Organo, prima tastiera; Organo Secondo, seconda tastiera) con prima ottava cromatica estesa ed una pedaliera dritta di 24 note. La cassa, con prospetto a serliana, presenta una mostra composta da 29 canne di principale 8', disposte in tre cuspidi, una per ognuno dei tre campi della serliana, con bocche a mitria allineate.
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I RESTAURI


In occasione del Giubileo del 2000 avvennero importanti lavori: le facciate esterne della Basilica vennero ripulite e l’intonaco restaurato, la linea tranviaria venne spostata aldilà delle Colonne ed il sagrato venne ripristinato in tutto il suo spazio.


Nell'immagine: La basilica in un'incisione di Marc'Antonio Dal Re (1745 circa)
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LA CUPOLA


Il mattino del 5 giugno 1573 la cupola improvvisamente crollò, fortunatamente senza provocare vittime, a causa dell’erosione delle colonnette del matroneo del lato ovest dell’esedra sud, con conseguente cedimento dell’esedra meridionale e occidentale, della volta dell’atrio di Sant’Aquilino e del lato sud della facciata.


I lavori di ricostruzione, affidati all’arch. Martino Bassi, iniziarono l’anno dopo e furono completati nel 1619 dopo la sua morte. La lentezza fu dovuta, oltre che alla mancanza di fondi, alle continue polemiche che accompagnarono sia i progetti che la ricostruzione a cui contribuirono gli architetti Rinaldi, Meda e Trezzi.
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COLONNE DI SAN LORENZO


Le sedici colonne, alte 7,60 in marmo di Musso-Olgiasca, furono erette là, dove ancora sono, forse contestualmente alla Basilica, come ingresso di un probabile quadriportico tardo-antico (fine IV sec.). Sono materiale di recupero proveniente da un edificio del II secolo d.C.


Oggi il colonnato appoggia su uno zoccolo medievale, come pure medievale è l’intercolumnio centrale sormontato da una colonnina: questi rimaneggiamenti avvennero probabilmente tra l’XI ed il XII sec.
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I RESTAURI


In occasione del Giubileo del 2000 avvennero importanti lavori: le facciate esterne della Basilica vennero ripulite e l’intonaco restaurato, la linea tranviaria venne spostata aldilà delle Colonne ed il sagrato venne ripristinato in tutto il suo spazio.


Nell'immagine: La basilica in un'incisione di Marc'Antonio Dal Re (1745 circa)
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COLONNE DI SAN LORENZO


Le sedici colonne, alte 7,60 in marmo di Musso-Olgiasca, furono erette là, dove ancora sono, forse contestualmente alla Basilica, come ingresso di un probabile quadriportico tardo-antico (fine IV sec.). Sono materiale di recupero proveniente da un edificio del II secolo d.C.


Oggi il colonnato appoggia su uno zoccolo medievale, come pure medievale è l’intercolumnio centrale sormontato da una colonnina: questi rimaneggiamenti avvennero probabilmente tra l’XI ed il XII sec.
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MONUMENTO A COSTANTINO IMPERATORE


La statua di Costantino Imperatore è un monumento in bronzo fuso nel 1937 sul modello dell'originale antico del IV secolo custodito nella chiesa di San Giovanni in Laterano a Roma.
Il monumento ricorda l'imperatore romano Costantino I che nell'anno 313 con l'Editto di Milano, all'epoca capitale dell'impero romano d'Occidente, concesse libertà di culto ai cristiani.
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CREDITS
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Fotografie 360°: Riccardo Buroni


Fotografie: Carlo Prevosti, Giovanni Dall'Orto


Video: Carlo Prevosti, Andrea Boretti


Testi: Wikipedia, sanlorenzomaggiore.com


Voce: Giorgio Baù


Programmazione: Riccardo Buroni


Info e contatti: info@insolitocinema.it


Tutti i diritti sono di proprietà dei rispettivi titolari.
Questo prodotto ha finalità illustrative e non commerciali e non può essere divulgato senza autorizzazione degli aventi diritto.
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Fotografie 360°: Riccardo Buroni


Fotografie: Carlo Prevosti, Giovanni Dall'Orto


Video: Carlo Prevosti, Andrea Boretti


Testi: Wikipedia, sanlorenzomaggiore.com


Voce: Giorgio Baù


Programmazione: Riccardo Buroni


Info e contatti: info@insolitocinema.it





Tutti i diritti delle fotografie e dei testi sono di proprietà dei rispettivi titolari.
Questo prodotto ha finalità illustrative e non commerciali e non può essere divulgato senza autorizzazione degli aventi diritto.
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MONUMENTO A COSTANTINO IMPERATORE


La statua di Costantino Imperatore è un monumento in bronzo fuso nel 1937 sul modello dell'originale antico del IV secolo custodito nella chiesa di San Giovanni in Laterano a Roma.


Il monumento ricorda l'imperatore romano Costantino I che nell'anno 313 con l'Editto di Milano, all'epoca capitale dell'impero romano d'Occidente, concesse libertà di culto ai cristiani.
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La cappella è databile fra il 390 e il 430, in un momento di poco successivo rispetto al complesso centrale, all’epoca di Galla Placidia.
La piattaforma è formata da materiale di reimpiego, proveniente in parte dalla demolizione del vicino anfiteatro.
Il progetto originale prevedeva l’edificio aderente al corpo centrale ma, in corso d’opera, venne modificato e fu inserito l’atrio.
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Posta sul lato nord della chiesa, a pianta ottagonale, la volta è interamente coperta da un affresco eseguito alla metà del Seicento dal pittore tedesco Johann Christoph Storer, con un'Apoteosi della Trinità al centro circondata da Santi, di ispirazione rubensiana.
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La cappella centrale che custodisce le reliquie del martire fu voluta da Carlo Borromeo alla fine del Cinquecento.
La decorazione della volta, a stucco e affresco, fu realizzata da Gabriele Bossi e Giuseppe Galberio, mentre è di Carlo Urbino l'affresco con il Ritrovamento delle spoglie del Santo.
È un capolavoro di oreficeria barocca l'urna con le spoglie del martire, forgiata in argento e cristallo di rocca alla fine del Seicento.
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La cappella, di impianto ottagonale, è collegata alla basilica da un atrio un tempo interamente ricoperto da mosaici.
Di essi restano alcuni frammenti con figure di apostoli e patriarchi delle tribù di Israele, di notevole qualità per l'espressività delle figure e lo studio delle ombre.
Risale invece al Trecento l'affresco con la Crocefissione che sormonta l'ingresso.
Di particolare bellezza è il portale che conduce alla cappella, in marmo di Carrara, risalente al I secolo e ottimamente conservato.
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Nel 1623, per volere dell'arcivescovo Federico Borromeo, si iniziò la costruzione di canoniche ai lati del cortile, su progetto dell'architetto Aurelio Trezzi e Francesco Maria Richino; la costruzione venne completata nel 1626.
Nel 1713 venne edificata, su iniziativa di Francesco Croce, la cappella del Riscatto, tra Sant'Aquilino e la Sacra Famiglia, ora convertita in sacrestia.
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Originariamente dedicata alla Madonna, la cappella fu data in patronato alla nobile famiglia Cittadini che ne curò dei restauri cinquecenteschi che cancellarono gran parte della decorazione originaria, riemersa in parte durante i restauri novecenteschi.
La cappella presenta una pianta triangolare con due absidi su due lati: nell'abside dell'altare è presente un bassorilievo quattrocentesco, ripartito in zone contenenti raffigurazioni di San Lorenzo, Santo Stefano e della Pietà.
Nell'abside rimanente vi erano affreschi risalenti al XIII secolo di cui rimangono oggi frammenti di immagini di Cristo Pantocreator e di Elefanti.
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Nel IV secolo San Lorenzo sorgeva all’esterno delle mura cittadine, non lontano dall’anfiteatro, dal palazzo imperiale e dal circo, lungo la via Ticinensis, che congiungeva Pavia a Milano ed era la strada di accesso più importante alla città.
Per chi arrivava a Milano la Basilica si presentava con la sua mole come “il più imponente edificio a simmetria centrale dell’Occidente cristiano”.
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La ricostruzione iniziata dopo il crollo del 1573 si concluse solo nel 1894 con il completamento della facciata su progetto dell’ingegner Cesare Nava, seguendo gli antichi progetti di Martino Bassi.
Venne costruito il pronao (cioè il portico davanti alla Basilica), costituito da tre arcate intercalate da paraste ioniche che, con la sua monumentalità, crea oggi un ostacolo alla vista della retrostante mole del complesso basilicale.
Il fronte vero e proprio riprende le forme del pronao e possiede tre aperture con portali architravati.
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TRADITIO LEGIS


Il mosaico della Traditio legis, ovvero Cristo filosofo tra i discepoli, risale al VI secolo e presenta un interessante fondo oro, segno che questa tecnica (in uso dal V secolo), non era una prerogativa dell'arte bizantina, anzi veniva usato anche in occidente.
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TRADITIO LEGIS


Il mosaico della Traditio legis, ovvero Cristo filosofo tra i discepoli, risale al VI secolo e presenta un interessante fondo oro, segno che questa tecnica (in uso dal V secolo), non era una prerogativa dell'arte bizantina, anzi veniva usato anche in occidente.
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CENNI STORICI


L'ingresso alla cappella è preceduto da un atrio per il quale si entra passando per un portale marmoreo originale di epoca romana fittamente decorato con rilievi a tema vegetale e animale: l'atrio, a pianta quadrata e coperto da una volta a botte, era un tempo ricoperto di affreschi, di cui rimangono scarsi frammenti, e mosaici, dei quali si possono ammirare resti con figure di Apostoli e Patriarchi delle tribù di Israele riconducibili per stile ai mosaici del mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.
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CENNI STORICI


Inizialmente dedicata a San Genesio, nel XVI secolo la cappella fu ridedicata a sant'Aquilino su iniziativa dell'arcivescovo Carlo Borromeo: le reliquie di San Genesio furono poste nel sacello.
Ai suoi lati furono inoltre aggiunte due cappelle, dedicate a san Giovanni Battista e alla Sacra Famiglia.


La cappella, originariamente edificio a sé stante, è la maggiore del complesso e presenta una pianta ottagonale con nicchie alternatamente semicircolari e quadrate.
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PORTALE


Il portale che conduce alla cappella, in marmo di Carrara, risal al I secolo ed è ottimamente conservato. La fitta decorazione comprende motivi vegetali, frutta, uccelli, delfini e varie divinità fra cui sono stati identificati Giove e Nettuno.
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CENNI STORICI


L'ingresso alla cappella è preceduto da un atrio per il quale si entra passando per un portale marmoreo originale di epoca romana fittamente decorato con rilievi a tema vegetale e animale: l'atrio, a pianta quadrata e coperto da una volta a botte, era un tempo ricoperto di affreschi, di cui rimangono scarsi frammenti, e mosaici, dei quali si possono ammirare resti con figure di Apostoli e Patriarchi delle tribù di Israele riconducibili per stile ai mosaici del mausoleo di Galla Placidia di Ravenna.
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PORTALE


Il portale che conduce alla cappella, in marmo di Carrara, risal al I secolo ed è ottimamente conservato. La fitta decorazione comprende motivi vegetali, frutta, uccelli, delfini e varie divinità fra cui sono stati identificati Giove e Nettuno.
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CENNI STORICI


Inizialmente dedicata a San Genesio, nel XVI secolo la cappella fu ridedicata a sant'Aquilino su iniziativa dell'arcivescovo Carlo Borromeo; le reliquie di San Genesio furono poste nel sacello.
Ai suoi lati furono inoltre aggiunte due cappelle, dedicate a san Giovanni Battista e alla Sacra Famiglia.


La cappella, originariamente edificio a sé stante, è la maggiore del complesso e presenta una pianta ottagonale con nicchie alternatamente semicircolari e quadrate.
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Il sacello ha una base ottagonale ed è interamente rivestito da marmi policromi.
L’opus sectile (lastre di pietre colorate) decorava la parte inferiore delle pareti, mentre i mosaici della cupola esaltavano Cristo, vincitore sulla morte, circondato da Apostoli e Profeti.
Quanto rimaneva di queste decorazioni fu demolita nel ‘600, probabilmente sia perché in cattivo stato sia perché i temi sacri rappresentati non erano più vicini alla sensibilità religiosa della Controriforma.
Restano i mosaici di due lunette. In alto, i matronei erano affrescati con motivi geometrici e inserti di animali.
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La pianta, la cui struttura è rimasta pressoché immutata dalla sua fondazione, è formata da un quadrato ed un cerchio sovrapposti, propriamente chiamato tetraconco, ovvero una pianta centrale di forma quadrata con quattro absidi, uno per lato.


L'aula è organizzata con una struttura concentrica alla pianta esterna a formare un deambulatorio attorno ad essa, di forma ottagonale con pilastri triangolari traforati ed esedre porticate su due ordini orizzontali sovrapposti, in corrispondenza degli absidi: l'inferiore con pilastri di ordine dorico ed il superiore di ordine ionico che funge da matroneo.
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La ricostruzione iniziata dopo il crollo del 1573 si concluse solo nel 1894 con il completamento della facciata su progetto dell’ingegner Cesare Nava, seguendo gli antichi progetti di Martino Bassi.


Venne costruito il pronao (cioè il portico davanti alla Basilica), costituito da tre arcate intercalate da paraste ioniche che, con la sua monumentalità, crea oggi un ostacolo alla vista della retrostante mole del complesso basilicale.


Il fronte vero e proprio riprende le forme del pronao e possiede tre aperture con portali architravati.
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SOL INVICTUS


Molto rara è l'iconografia dell'abside raffigurante il Sol invictus.


Il mosaico, frammentario, rappresenta una quadriga trainata da cavalli bianchi che corre nel cielo, scorta da pastori, che testimonia l'uso da parte dell'iconografia paleocristiana di temi caratteristici dei culti precedenti.
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SOL INVICTUS


Molto rara è l'iconografia dell'abside raffigurante il Sol invictus.


Il mosaico, frammentario, rappresenta una quadriga trainata da cavalli bianchi che corre nel cielo, scorta da pastori, che testimonia l'uso da parte dell'iconografia paleocristiana di temi caratteristici dei culti precedenti.
### Label Label_22037B54_A54F_387F_41D2_1C8B1F97C961.text = CAPPELLA DI SANT'AQUILINO Label_299B8564_A549_085E_41E4_512275DC61CC.text = CAPPELLA DI SANT'AQUILINO Label_2C83674B_A549_086A_41C0_76D73B5528BD.text = CAPPELLA DI SANT'AQUILINO Label_2E4FC484_A547_08DE_41D4_4445C3B4F728.text = FONDAMENTA Label_2F2255EC_A53B_082E_41E3_7173E1DFBCE4.text = CAPPELLA DI SAN SISTO Label_2FFF79AA_A559_382B_41D3_386EBD73786A.text = AULA CENTRALE Label_35020CB3_A539_383A_41C1_E1F836BCD757.text = CAPPELLA CITTADINI Label_3584335C_A539_086E_4148_064F129CF518.text = SACRESTIA Label_53A77C21_78A2_A901_41D0_D506E075F6FD.text = SAN LORENZO MAGGIORE Label_BAFB09B6_A68C_9F26_41DF_A6D70B66C538.text = Apri una fotografia Label_BAFB99B6_A68C_9F26_41C1_179D4D14BB59.text = Scegli dove andare Label_BAFC69B5_A68C_9F3A_41DB_449346D2EC6F.text = Apri una scheda informativa Label_BAFD29B3_A68C_9F3E_41D1_B3F4AF94AF66.text = Spostati da un ambiente all'altro Label_BAFDA9B4_A68C_9F3A_41CD_A86502385E97.text = Apri la descrizione Label_C1AF4A79_A547_1829_41E2_B162ED5E9B96.text = FONDAMENTA Label_C44450CE_A549_086B_41D1_CEC81B4EE3B4.text = CAPPELLA DI SAN SISTO Label_C4650265_A55B_0859_41E4_8B352A006A9D.text = CAPPELLA DI SANT'AQUILINO Label_C5DCB135_A559_0839_41C0_D378A62D82C3.text = CAPPELLA DI SANT'AQUILINO Label_C6360099_A54B_08E9_41C6_A4D30F8C622C.text = SACRESTIA Label_C79F0C06_A549_3FDA_41E1_098EF710C65B.text = CAPPELLA CITTADINI Label_CA81E8D6_DB65_9681_41B7_384A5F9EF80B.text = SAN LORENZO MAGGIORE Label_D8F9007B_A55B_0829_41D8_192A954B4B3F.text = FACCIATA Label_FA459FBE_A559_182A_41E2_3EDE808E518F.text = CAPPELLA DI SANT'AQUILINO Label_FB1CAF89_A547_18E9_41E1_462FA9352A2C.text = AULA CENTRALE Label_FBE372C2_A54B_085A_41E1_6BAED3CBD6D7.text = LA FACCIATA ### Tooltip Container_BD0644F1_A68C_953A_41CC_F331E9570055.toolTip = MAPPA DI NAVIGAZIONE Container_BDFF8185_A68C_EFDB_41BD_0B9E33C5069D.toolTip = CREDITS Image_BAFBC59B_A68C_97EF_41E4_59811D769973.toolTip = Chiudi la finestra Image_BB09618D_A687_AFEA_41E1_CC70ACD1A920.toolTip = Chiudi la finestra Image_BB686A38_A684_9D29_41E3_C0C78EA34FDC.toolTip = Chiudi la finestra ## Media ### Title map_E446CFEE_F213_48DE_41B1_5C17B16E47CC.label = Mappa panorama_7C7AC05A_73B4_6BBB_41C3_49081FE6F5A5.label = cappella_cittadini panorama_7D273247_73B4_2F89_41D4_1998553CFF2D.label = santaquilino_sacello panorama_7DD0A0BD_73B4_6CF8_4193_AF7905CE3D4A.label = santaquilino_atrio panorama_7DD393FE_73B5_EC7B_41DC_4E50BF80786B.label = san_sisto panorama_7DD5312A_73B4_6D9B_41B1_C8057A333D8A.label = fondamenta panorama_7DEA4A93_73B5_DC88_41CE_BF981AD1644E.label = sacrestia panorama_7DEDA8EF_73B4_5C99_41C0_F100B1582EA5.label = corpo_principale panorama_7DEDED87_73B4_3488_41CD_6F7BC157004B.label = santaquilino_altare panorama_7E34D0E8_73AC_2C87_41DC_3C68139CED4F.label = esterno panorama_9627A06C_9880_1134_41E1_604DD38DBAB7.label = esterno_facciata photo_E6985DD7_F5D8_D986_41EE_7D20B81D0ADD.label = portale video_782E8ED9_259D_1710_41B0_33E71175CA9B.label = intro ## Popup ### Body htmlText_6E2E314D_749C_AFA0_41D4_6B51C20B58D2.html =
PORTALE
Il portale che conduce alla cappella, in marmo di Carrara, risal al I secolo ed è ottimamente conservato. La fitta decorazione comprende motivi vegetali, frutta, uccelli, delfini e varie divinità fra cui sono stati identificati Giove e Nettuno.
## Hotspot ### Tooltip HotspotMapOverlayArea_E4E8B888_F215_F744_41ED_E4AF6EFDB507.toolTip = Corso di Porta Ticinese HotspotMapOverlayArea_E569CCFF_F215_C8BE_41E0_36DE024813EF.toolTip = La facciata HotspotMapOverlayArea_E8B3F536_F213_D94F_41E1_92CFB03D0E52.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino Sacello HotspotMapOverlayArea_E8C14757_F216_F9CE_41ED_418140900A46.toolTip = Sacrestia HotspotMapOverlayArea_E92F9DAB_F217_C945_41E1_B8A51BC7A8C2.toolTip = Sacrestia HotspotMapOverlayArea_EB5DE9B7_F212_C94E_41D4_D6DEF278F93A.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino Sacello HotspotMapOverlayArea_EB95FA33_F215_4B45_41D8_FF541C6732C4.toolTip = Fondamenta HotspotMapOverlayArea_EB99E68B_F21D_DB45_41DC_24C5D88C50AD.toolTip = Aula centrale HotspotMapOverlayArea_EBB8B7A7_F21F_594E_41E9_33C824AD4F81.toolTip = Aula centrale HotspotMapOverlayArea_EBE5C9E7_F21D_48CE_41D5_C8F4966F2E05.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino anticamera HotspotPanoramaOverlayArea_2054A0E6_75B4_AE60_41A7_97115CC6268E.toolTip = Organo a canne HotspotPanoramaOverlayArea_31021C2D_274C_64CD_41C3_AA64E5E38F33.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino - Sacello HotspotPanoramaOverlayArea_31B3B966_274C_6F7E_41B2_271EC988A3A9.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino - Altare HotspotPanoramaOverlayArea_31F1C51A_275F_E4D6_41BB_689111DF68A1.toolTip = Aula centrale HotspotPanoramaOverlayArea_3215D3A1_2743_E3F2_41C2_53EC28C1A7AF.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino HotspotPanoramaOverlayArea_32F0A6ED_275C_2572_41BA_789FC07DAC1F.toolTip = Aula centrale HotspotPanoramaOverlayArea_33402ED9_274C_2552_416E_634FE5A156FB.toolTip = Cappella Cittadini HotspotPanoramaOverlayArea_337D55DA_275C_6756_41B9_AFA6AD63EB03.toolTip = Aula centrale HotspotPanoramaOverlayArea_33AF0BF1_275C_2352_41B2_D9DE13392CD4.toolTip = Aula centrale HotspotPanoramaOverlayArea_342C9085_7454_EC88_41C5_FF0E6A438C93.toolTip = Cenni storici HotspotPanoramaOverlayArea_34980F13_2744_64D6_41BB_B797F97350BB.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino HotspotPanoramaOverlayArea_358572C0_274D_FDB3_41C3_0A736509412A.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino - Sacello HotspotPanoramaOverlayArea_358D76EC_274C_2572_41B0_6E67A0C57A96.toolTip = Cappella di Sant'Aquilino - Atrio HotspotPanoramaOverlayArea_358EE350_274C_2352_41B4_217B265639ED.toolTip = Fondamenta HotspotPanoramaOverlayArea_35D88D9F_2744_67CE_4199_69490107A57B.toolTip = Sacrestia HotspotPanoramaOverlayArea_36A54B90_274C_63D2_41B3_065BE89C84CA.toolTip = Cappella di San Sisto HotspotPanoramaOverlayArea_41ED6B42_74F4_53A0_41BA_5335092C4C5E.toolTip = Matroneo HotspotPanoramaOverlayArea_4290138D_74F4_52A0_41B6_63FEDA19C4F3.toolTip = Particolare HotspotPanoramaOverlayArea_456ABD37_73B4_3588_41DB_293482FB5BB1.toolTip = S. Lorenzo, Pietà, S. Stefano (sec. XV) HotspotPanoramaOverlayArea_492BFD4E_73BC_759B_4184_7A351ACEED7A.toolTip = Finta stoffa con animali (sec. XII) HotspotPanoramaOverlayArea_493BCD43_73BC_7589_41C1_465270212C24.toolTip = Madonna con Bambino HotspotPanoramaOverlayArea_493C64EA_7454_5498_41D2_CD300178AA94.toolTip = Cenni storici HotspotPanoramaOverlayArea_4D940DCE_403B_D26D_41CF_F168D5A9A2F1.toolTip = Esci HotspotPanoramaOverlayArea_4FF87E2D_73AC_D798_41D2_1DB15E22B25F.toolTip = Mosaici tardoromani \ HotspotPanoramaOverlayArea_506809FB_749C_7E61_41D8_30F547A5751D.toolTip = Ritrovamento delle spoglie del Santo HotspotPanoramaOverlayArea_51820819_749B_BDA1_41C3_1B1CAFA51A2C.toolTip = VOltao HotspotPanoramaOverlayArea_54119A1C_74B4_5DA0_41DB_79ACEBFDF458.toolTip = Anonimo lombardo del sec. XV, Scene della Passione di Cristo HotspotPanoramaOverlayArea_55418278_748D_D260_41BB_8E5E9126EB9F.toolTip = Anonimo lombardo del sec. XV, Scene della Passione di Cristo HotspotPanoramaOverlayArea_5621BB65_748B_B261_41C3_A0154E4AF99D.toolTip = Anonimo lombardo del sec. XV, Scene della Passione di Cristo HotspotPanoramaOverlayArea_642C94DA_748B_B6A3_41C4_6AE450836A94.toolTip = Le torri campanarie HotspotPanoramaOverlayArea_643E74EA_748B_B660_41C1_219FC3B3CE5D.toolTip = Monumento a Costantino Imperatore HotspotPanoramaOverlayArea_6461F50E_748B_B7A0_4185_ACE014B889A5.toolTip = Architettura interna HotspotPanoramaOverlayArea_646C6517_748B_B7A0_41CF_19D724829F06.toolTip = Ampliamenti e restauri HotspotPanoramaOverlayArea_6925E76D_7494_7261_41B7_361E1BCE3988.toolTip = Traditio Legis HotspotPanoramaOverlayArea_6B1C6964_74BC_5E60_41A9_7C71133DF229.toolTip = Sol invictus HotspotPanoramaOverlayArea_6E11614C_749C_AFA0_41DB_9C22EA8441EB.toolTip = Portale HotspotPanoramaOverlayArea_979F8656_9880_1114_41D5_0DC6D1351EF3.toolTip = I restauri HotspotPanoramaOverlayArea_97A75E4F_9880_1174_41C2_35C5F8D6DE7C.toolTip = Entra HotspotPanoramaOverlayArea_97BEE38A_9880_17FC_41A2_EBA3EF68E083.toolTip = Corso di Porta Ticinese HotspotPanoramaOverlayArea_9C669D06_BC45_0F40_41C8_89B8CE528716.toolTip = La cupola HotspotPanoramaOverlayArea_B420F907_AF31_94EB_41E0_98D74D97CB1F.toolTip = Monumento a Costantino Imperatore HotspotPanoramaOverlayArea_E0AAB35F_F5F9_4A86_41CB_121CF19C6B69.toolTip = La facciata ## Action ### URL LinkBehaviour_BAEE2D60_A68C_975A_41D7_C0FE7F45208E.source = mailto:info@insolitocinema.it LinkBehaviour_BD046193_A68C_EFFF_41E0_F0DBAFD94CC4.source = mailto:info@insolitocinema.it LinkBehaviour_BD06C188_A68C_EFE9_41B6_26249739BB91.source = https://www.insolitocinema.it LinkBehaviour_C43C82A8_ABA7_E55A_41BB_3A947D7B4409.source = mailto:info@insolitocinema.it LinkBehaviour_C43C92A8_ABA7_E55A_4191_526DF77933AE.source = mailto:info@insolitocinema.it